E’ stato con grande piacere e sorpresa che – insieme a cibi, musica e nuove relazioni – durante la Festa Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia a Barrea (Abruzzo), ho gustato la proiezione del docufilm “In questo mondo” di Anna Kauber, dedicato alle pastore italiane.
Un racconto corale e senza trama apparente, che scorre in un cammino lento e sorprendente attraverso le terre alte italiane e la loro bellezza aspra e profonda, oltre ogni stereotipo di genere e vari altri.

Al centro le pastore, narratrici e uniche attrici di una realtà ai più insospettabile: in Italia esistono decine e decine di donne pastore, presenti in tutte le regioni (oltre cento quelle censite e ascoltate da Anna Kauber nel suo lavoro di ricerca e racconto) .
Venti le pastore che nel docufilm danno voce e volto a una verità per me ancora più sconcertante: essere pastora è oggi in Italia una scelta ed è una scelta di profondissima libertà.
Di stereotipi le pastore ne confutano molti, rendendo evidenza di una profonda intelligenza femminile che prescinde dalla “capacità” (fisica e non solo) che la gestione di greggi e mandrie richiede, per di più in alta quota e in alcuni casi addirittura in mobilità continua, senza una “stalla fissa”.
Per come la vedo io sarebbe bello se ognuno trovasse in questo film il suo stereotipo da farsi confutare.
Dai modelli patriarcali in ambienti rurali alla determinazione femminile in culture ostative del cambiamento in continuità eterna con la tradizione, dalla questione delle terre alte e del loro spopolamento di senso, persone e attività a un modello di pastorizia al femminile connotato in maniera del tutto specifica, da una espressione fortissima di “sorellanza” e di empatia con gli animali a un nuovo ambientalismo fino a un femminismo “radicale” nel vero senso del termine che diventa perciò profondamente rivoluzionario. Un senso positivo della vita e una profonda accettazione della morte. Scegliete voi cosa le donne pastore possono insegnare.
A me hanno lasciato due impressioni molto forti:
- la capacità profonda di amare e apprezzare la natura rende le persone creatrici di poesia e trasmettitrici di bellezza, anche in contesti e attraverso immagini non facili;
- la libertà intellettuale prescinde dal livello di istruzione e da qui una catena di pensieri sull’emancipazione femminile e sugli stereotipi in cui l’abbiamo imbrigliata, pur in buona fede.
Non escludo affatto che su questo dovremmo fare due, tre o anche quattro passi indietro, come magistralmente ha fatto la regista, durante le riprese.
In ultimo, ma non da ultimo, sorprendente e rincuorante che le Pastore esistano “in questo mondo” e siano per un verso o per un altro donne come noi. (vedere il film per credere)
Ps: non è piaciuto solo a me!

Commenti entusiastici e vibranti quelli raccolti nella saletta di Barrea, a conferma di un curriculum già di rilievo.
“In Questo Mondo” è stato il Vincitore Miglior documentario Italiana.doc al Torino Film Festival 2018, perché riconosciuto come un “film immersivo che rende le immagini corporee e ci contagia con i segni di un rapporto vivo e appassionato al mondo”. Interessante sapere, come Anna Kauber con giusto orgoglio rivendica, che “In questo mondo” è nato da un lavoro sul campo durato due anni, che ha di fatto aperto un filone di ricerca multidisciplinare sulla pastorizia femminile in rapido sviluppo. Assolutamente da tenere d’occhio.
Le pastore, una a una
Le cito perché i loro nomi ( e i loro volti) sono la storia:
Maria Pia Vercella Marchese, Michela Battasi, Donatella Germano, Rosetta Germano. Gabriella Michelozzi, Caterina De Boni Fiabane, Assunta Valente, Anna Arcari, Maria Oliveto, Efisia Podda, Lucia Colombino, Marica Colombino, Elia Nicolai, Alessandra Tomei, Addolorata Di Fiore, Rosa Aquilanti, Brigida Ciorciaro, Rosina Paoli, Anne Line Redtroen, Aste Redtroen, Assunta Calvino, Michela Agus.
Se lo avete visto o se lo vedrete, fatemi sapere che ne pensate!
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La proiezione del docu-film “In questo mondo” a Barrea, durante la Festa Nazionale dell’Associazione Borghi Autentici, lo scorso 31 agosto non è casuale. Per capire cosa intendo, qui sotto la presentazione dell’Associazione, come da loro sito.
Borghi Autentici d’Italia è una rete fra territori dove protagoniste sono le persone e le comunità, realtà che decidono di non arrendersi di fronte al declino e ai problemi ma che scelgono di mettere in gioco le proprie risorse per creare nuove opportunità di crescita: realtà che appartengono a quell’Italia che ce la vuole fare.
ps: foto prese in prestito da Sergimon, perché il mio smartphone – macchinetta fotografica – tante altre cose è morto senza appello qualche giorno fa.